Lega Consumatori ricorda che dal 1 gennaio 2017 è stata introdotta un’importante novità per i consumatori nel settore delle etichette dei prodotti lattiero-caseari.
Con la recente procedura (del silenzio-assenso) della Commissione europea conclusa positivamente, si è stabilito infatti l’obbligo in etichetta dell’indicazione d’origine della materia prima per il latte ed i derivati: nello specifico verrà indicato il Paese di mungitura, il Paese di confezionamento e quello di trasformazione.
Qualora il latte, in forma da bere o utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura, ad esempio “Origine del latte Italia”. Diversamente, se le diverse fasi di produzione avvengono in luoghi differenti, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Infine se le operazioni avvengono nel territorio di più paesi situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi non UE” per l’operazione di trasformazione.
In ogni caso sarà obbligatorio indicare espressamente il paese di mungitura del latte.
Questo sistema consente di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini; dai nuovi obblighi, sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp già soggetti ad una normativa specifica ed il latte fresco già tracciato.
Tale misura era stata fortemente richiesta dall’Italia attraverso il decreto presentato dal Ministero delle Politiche Agricole, notificato all’Unione europea.
La novità costituisce un passo in avanti verso l’introduzione di maggiori informazioni a favore dei consumatori al momento dell’acquisto di prodotti alimentari basilari; è infatti fondamentale, per effettuare scelte pienamente consapevoli, che i cittadini siano a conoscenza, leggendo l’etichetta, dell’esatta provenienza del latte, ovverosia se proviene da allevamenti italiani o da allevamenti esteri.
Inoltre tale provvedimento è importante anche sotto il profilo della difesa dei prodotti Made in Italy, nei confronti dei fenomeni sempre più diffusi dell’Italian Sounding e della contraffazione.
Risulta quindi fondamentale che questa impostazione, volta ad introdurre un sistema di etichettatura effettivamente trasparente e chiara, si estenda anche a tutti i prodotti alimentari (come ad esempio per i salumi, succhi di frutta, latte a lunga conservazione, concentrato di pomodoro, sughi pronti, contraddistinti da un etichetta anonima ed incompleta), al fine di rafforzare il concetto di tracciabilità alimentare, tema da sempre al centro dell’attenzione di Lega Consumatori.
Alberto Martorelli
Direzione nazionale Lega Consumatori
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